Nell’educazione dei nostri figli, le alternative ai no sono degli ottimi strumenti per esprimere lo stesso significato ma con un impatto emotivo diverso.

Premessa doverosa: ci sono dei momenti in cui vuoi perché siamo stanche, vuoi perché i nostri bimbi stanno facendo dei capricci molto pesanti, o vuoi perché è giusto così, sicuramente uscirà dalla nostra bocca un secco NO! Ed è giusto così, nel senso che non sono d’accordo con quel tipo di educazione troppo permissiva che poi fa sì che i nostri figli crescano senza regole e viziati. Quindi va bene dire dei No secchi, però è anche vero che tutti i giorni noi diciamo dei no ai nostri figli con frasi che potrebbero essere trasformate in modo da avere sempre lo stesso significato ma con un impatto emotivo diverso.

Vediamo quali alternative ai no possiamo mettere in pratica

Davanti a molte richieste quotidiane, che necessitano un’immediata negazione da parte nostra, sarebbe importante fermarsi, fare un passo indietro e chiedersi se esiste un’alternativa alla parola “no”.

Innanzitutto il no è una qualcosa di assoluto e spesso invece lo possiamo trasformare in “non qui” o “non adesso” perché magari sta facendo una cosa che solo in quel momento non va bene. Possiamo quindi fornire una alternativa ai nostri figli che, anche se piccoli, riescono a cogliere e potrà aiutarli a sviluppare una mente flessibile.

In generale è comunque meglio trasformare le frasi in modo da togliere la negazione: il significato resta lo stesso, ma emotivamente ha un impatto migliore e apre la mente dei nostri figli ad un’altra possibilità.

Vediamo qualche esempio:

  1. Quando nostro figlio dice una parola brutta: “Non dire quello!” può essere trasformato in “Scegli un’altra parola per dire quella cosa”
  2. Quando fa i capricci e piagnucola e non si capisce cosa sta dicendo: “Non ti sento!” può essere trasformato in “Parla in modo più chiaro, usa le tue parole”
  3. “Non te lo compero!” diventerà “Al posto di comprare quello, facciamo…” e proporre una alternativa “succulenta” e decisamente migliore.
  4. “Non ti arrabbiare!” diventerà “E’ giusto che tu ti senta in questo modo, ti comprendo, ma prova a trovare il lato positivo della situazione”
  5. “Basta giocare” diventerà “Puoi continuare a giocare dopo aver fatto…”
  6. “Non è per te quello!” potrà trasformarsi in “Prendi invece quello”

Conclusioni

Non sono una esperta, sono “solo” una mamma che sta cercando di fare del suo meglio con il proprio figlio. Per farlo mi sto ispirando a tutte quelle cose che ho imparato e sto imparando nei corsi che faccio. Come ho detto all’inizio, non sempre si possono mettere in pratica queste alternative (e talvolta è giusto non metterle in pratica). Ma questo non significa che noi genitori non  possiamo essere più consapevoli e possiamo tentare di proporre alternative invece che dare istruzioni assolute.

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