Bambini e sole, ovvero come comportarsi con i nostri figli quando si espongono al sole: come fare, come proteggerli, fa male o fa bene e per quanto tempo? Come avevamo già visto nell’articolo sui paidocosmetici (QUI) la pelle dei bambini rispetto a quella di noi adulti ha:
- un derma e un epidermide molto più sottili
- minor contenuto di melanina
- pH leggermente superiore
- minori difese nei confronti di funghi e batteri
- film idrolipidico poco sviluppato
- fattore di idratazione in quantità minore
Tutti questi fattori rendono quindi la pelle del bambino debole e suscettibile agli agenti esterni ed è quindi importante proteggerla soprattutto dai raggi solari. Infatti, come visto prima, la pelle del bambino ha un minor contenuto di melanina. Questo fa si che la protezione ai raggi solari sia minore e la cute è a maggiore rischio di scottature solari e non solo. La scottatura, oltre al rossore, provoca dolore e può essere pericolosa nei lattanti e nei bambini. Può infatti provocare disidratazione, febbre, ipotensione, shock, ecc…
Effetti del sole
Il sole però non è da demonizzare. Effetti positivi
- la pelle, stimolata dal sole, sintetizza la vitamina D, poco presente negli alimenti e preziosa per la crescita armonica delle ossa e per la loro salute;
- effetto antidepressivo e regolazione del sonno;
- miglioramento di alcune dermatosi (dermatite atopica, psoriasi, vitiligine);
Effetti negativi
- invecchiamento della pelle;
- eritema solare e ustioni: le ripetute scottature durante l’infanzia, oltre a rappresentare un doloroso inconveniente nell’immediato, favoriscono la comparsa in età adulta dei più comuni tumori delle pelle (melanoma, spinalioma, basalioma);
- insorgenza di tumori della pelle causata dall’esposizione prolungata o reiterata agli ultravioletti A e B;
Quindi il sole ha anche eccellenti effetti positivi ma per ottenerli basta un’esposizione minima.
Decalogo per l’esposizione
- Evitare l’esposizione eccessiva per bambini ad alto rischio, ovvero con pelle chiara, capelli rossi o biondi e occhi chiari. Coprire il bambino con un cappello, una maglietta a maniche lunghe e pantaloni lunghi.
- Esporre il bambino gradualmente al sole. Con l’abbronzatura graduale infatti si riduce il rischio delle scottature solari. Aumentare quindi progressivamente la durata dell’esposizione (di 15-30 minuti al giorno).
- Evitare di esporre i bambini al sole durante le ore più calde della giornata, ovvero dalle 11:00 alle 15:00 (con orario legale) o 10:00-14:00 ora solare. In queste ore infatti il grado di intensità delle radiazioni ultraviolette è massimo.
- Evitare l’esposizione solare diretta dei neonati al di sotto di un anno. Per i bambini è consigliato utilizzare creme solari a protezione molto alta (SPF 50 in su) fino a quando la pelle non si è scurita. Dopodiché si può passare a una media (da 15 a 20).
- Proteggere in modo particolare collo, naso, labbra, orecchie, spalle e cuoio capelluto. Questo perché sono zone che restano per maggior tempo esposte al sole a causa della loro posizione e sono più a rischio di scottature solari.
- Utilizzare cappellini con visiera, magliette e occhiali da sole con filtro UV 100%.
- Fare attenzione alle radiazioni riflesse. L’ombra impedisce l’incidenza diretta dei raggi UV sulla nostra pelle ma non può impedire l’incidenza riflessa dell’UV. Di conseguenza anche all’ombra occorre mettere la protezione solare.
- Usare creme solari adatte al proprio fototipo con protezione da raggi UVA e UVB. Per i bambini è bene utilizzare filtri solari fisici che riflettono i raggi solari, cioè che contengono ossidi di minerali e filtri organici e non filtri chimici. I pediatri in genere consigliano prodotti a base di filtri fisici, come l’ossido di zinco perché bloccano quasi del tutto i raggi Uv e riducono il rischio di allergie.
- Applicare la crema solare in dose adeguate e più volte durante l’esposizione. Riapplicarla ogni 2-3 ore per evitare che perda la sua azione protettiva soprattutto in caso di sport all’aperto o dopo avere fatto un bagno in mare o in piscina.
- Non mescolare il sole con alcuni farmaci. La fotosensibilità, caratterizzata da esantemi, arrossamento e/o gonfiore, può essere l’effetto collaterale di alcuni farmaci. Consultate il vostro medico o il farmacista.
Bambini e Sole
- Nell’acqua: penetrano dal 40 al 90% dei raggi ultravioletti. Usare le creme resistenti all’acqua.
- All’ombra: sotto l’ombrellone penetrano circa il 50% dei raggi UV. Nelle giornate nuvolose fino all’80%.
- Gli occhi vanno protetti: i raggi del sole penetrano fino alla retina e possono provocare danni in futuro. Occorre abituare i bambini a portare gli occhiali da sole. In alta montagna: la rarefazione dell’aria rende i raggi del sole ancora più pericolosi.
- Alcuni farmaci: associati al sole possono avere effetti collaterali.
- In caso di scottature: e la pelle si arrossa ma non ci sono né prurito né fastidio basta applicare sulla parte una crema emolliente. Fino a quando l’arrossamento persiste bisogna evitare l’esposizione diretta ai raggi del sole. Se compaiono vescicole colme di siero bisogna far vedere il bambino al pediatra.
Buon sole!
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